Il tumore all’apparato gastrico è la terza causa di morte oncologica. La maggior parte delle casistiche è da ricondurre all’infezione da Helicobacter pylori, induttore di infiammazione cronica. Perché dunque non intervenire proprio su quest’ultimo diminuendo di conseguenza lo sviluppo di tumori?
Gli studi clinici condotti finora hanno confermato che, trattando i pazienti con appositi antibiotici, è possibile eradicare il patogeno prevenendo il tumore gastrico. Da qui l’opzione di intraprendere un programma di screening nelle popolazioni più a rischio.
La mancanza di evidenze che l’eradicazione di H. pylori dia benefici nel lungo termine ha tuttavia bloccato finora questa strada in attesa di ulteriori conferme.
Risultati positivi in tal senso arrivano però da uno studio recentemente conclusosi (Tsung-Hsien Chiang et al.) che ha visto coinvolta una piccola popolazione delle isole Matsu (Taiwan) considerata ad alto rischio per tumore gastrico.
Dopo aver raccolto dati sull’incidenza e la mortalità (1995 – 2003) è stato implementato il trattamento antibiotico (2004 n=4121 soggetti; 2018 n=2907) basato sulla somministrazione di (trattamento di prima linea) 40mg esomeprazolo/die, 1g amoxicillina 2/die, 500mg claritromicina 2/die per 7-14 giorni o (trattamento seconda linea) 30mg lansoprazolo, 1 g amoxicillina 2/die i primi cinque giorni seguiti da 30 mg lansoprazolo, 500 mg claritromicina e 500mg di metronidazolo 2/die fino al decimo giorno.
I casi diagnosticati sono stati dunque comparati con quelli preventivati. Biopsie endoscopiche e test di resistenza antibiotica sono stati eseguiti periodicamente. Cosa ne è emerso?
Il tasso di copertura del programma di screening ed eradicazione di H. pylori ha raggiunto, dopo sei cicli, l’85.5% della popolazione (6512/7616) con un tasso di trattamento del 93.5% (4286/4584).
La prevalenza del patogeno è scesa dal 64.2% al 15.0% durante lo studio con meno dell’1% annuo di reinfezioni. Tale decremento ha visto inoltre un parallelo miglioramento della gastrite atrofica e metaplasie intestinali, entrambe condizioni associate all’infezione. Inoltre, se comparato quindi al periodo pre-intervento, durante la chemoprevenzione l’incidenza dei tumori gastrici e della relativa mortalità si è ridotta del 53% e 25% rispettivamente.
Il tasso di incidenza di tumori in altre zone dell’apparato gastrointestinale, all’esofago o colon-retto ad esempio, non ha tuttavia dimostrato una differenza significativa.
Inalterata anche l’antibiotico resistenza. Nel pre-trattamento la percentuale di soggetti resistenti ad amoxicillina, claritromicina, metronidazolo, levofloxacina e tetracicline era rispettivamente dello 0.8% (3/369), 9.2% (34/368), 21.3% (78/367), 8.4% (31/369) e 4.1% (15/367) con valori similari al termine dello studio (2018) ossia di 1.0%(2/196), 10.2% (20/196), 22.4% (44/196), 10.2% (20/196) e 4.1% (8/196).
Assumendo che il trend di declino prosegui, nel 2013 si prospetta il tasso di incidenza del tumore gastrico in questa popolazione sarà inferiore a 6 casi su 100 mila persone per anno con, nel 2025, un 39% di riduzione della mortalità.
Lo screening di massa accompagnato a un efficace trattamento antibiotico per l’eradicazione di H. pylori sembrerebbe dunque ridurre efficacemente lo sviluppo di tumore gastrico e, di conseguenza, il tasso di mortalità correlato.