Esiste un’elevata prevalenza di sintomi psicopatologici comuni in pazienti con IBD: è quanto rileva una review della letteratura pubblicata su The Lancet Gastroenterology & Hepatology da parte di Brigida Barberio e del suo gruppo dell’Università di Padova, assieme ad altri colleghi britannici e iraniani.
Secondo quanto emerso, il sesso femminile rappresenta un fattore di rischio maggiore nello sviluppo di queste problematiche.
I dati emersi da questo studio dovrebbero incoraggiare i gastroenterologi ad adottare specifici test di screening nella routine clinica per valutare disturbi come ansia e depressione al fine di migliore i risultati terapeutici e il benessere dei pazienti affetti da IBD.
IBD e sfera psicologica
La malattia infiammatoria intestinale (IBD, Inflammatory Bowel Disease) è una condizione flogistica cronica. I pazienti affetti da questa patologia hanno un rischio maggiore di sviluppare disturbi della sfera psicologica come ansia e depressione. Si ritiene che ciò sia causato dello stretto legame bidirezionale dell’asse intestino-cervello.
Le malattie infiammatorie intestinali comprendono il morbo di Crohn e la colite ulcerosa. Entrambi sono disturbi cronici che causano infiammazione del tratto gastrointestinale e per i quali l’incidenza e la prevalenza stanno aumentando in diversi paesi del mondo. Si ipotizza che queste malattie abbiano origine da un disregolazione del sistema immunitario innato e adattivo e da una risposta infiammatoria anomala verso i batteri commensali e normalmente residenti nell’intestino di un individuo geneticamente suscettibile.
Sebbene l’avvento di nuove terapie abbia allungato e migliorato la vita di soggetti affetti da IBD, convivere con una malattia cronica per un periodo maggiore influirà negativamente sulla qualità della vita del paziente, sul loro lavoro, produttività e sul loro contributo alla comunità essendo questi pazienti a rischio per l’insorgenza di malattie psicologiche comuni e di somatizzazione.
Numerosi studi hanno riportato sintomi di ansia e depressione nei pazienti con IBD, tuttavia mostrando tassi di prevalenza molto variabili, in alcuni casi fino all’80%.
In questo studio internazionale i coautori Barberio, Zamani e collaboratori hanno condotto una revisione sistematica e meta analisi per valutare la prevalenza dei sintomi di ansia o depressione in pazienti adulti con IBD. Lo studio ha mirato ad indagare se il tipo di IBD, attività della malattia o sesso fossero capaci di influenzare la prevalenza di questi sintomi.
Gli autori hanno effettuato questa meta-analisi utilizzando i database MEDLINE, Embase, Embase Classic e PsycINFO, considerando unicamente articoli pubblicati recentemente che riportavano studi osservazionali che hanno reclutato almeno 100 pazienti adulti con IBD- e che abbiano hanno riportato la prevalenza di sintomi di ansia o depressione secondo convalidati strumenti di screening.
Sono stati esclusi gli studi che hanno utilizzato un solo questionario strutturato e studi che non hanno fornito dati estraibili. I dati estratti da questi studi sono stati calcolati in pool prevalenza dei sintomi di ansia e depressione, odds ratio (OR) e IC 95%.
I risultati dello studio
Dei 5544 studi identificati, 77 hanno soddisfatto i criteri di inclusione e sono stati considerati i dati di 30.118 pazienti in totale.
- Nel complesso, la prevalenza dei sintomi di ansia era presente nel 32,1% dei pazienti con IBD in 58 studi e la prevalenza di sintomi depressivi si riscontrava nel 25,2% in 75 studi.
- Negli studi che hanno riportato la prevalenza di ansia o depressione in pazienti con morbo di Crohn e colite ulcerosa all’interno della stessa popolazione di studio, i pazienti con la malattia di Crohn avevano maggiori probabilità di sviluppare ansia e depressione rispetto ai pazienti con colite ulcerosa.
- Nel pool di risultati, le donne con IBD avevano maggiori probabilità di avere sintomi di ansia rispetto agli uomini con IBD (33,8% per le donne vs 22,8% per gli uomini)
- Le donne avevano anche maggiori probabilità di presentare sintomi di depressione rispetto agli uomini (21,2% per le donne vs 16,2% per gli uomini)
- Infine la prevalenza di sintomi legati ansia (57,6%) o depressione (38,9%) era più alta in pazienti con IBD attiva rispetto a pazienti con malattia inattiva (38.1% e 24.2% rispettivamente)
Conclusioni
I dati qui presentati sono risultati essere in linea con la precedente letteratura. Tuttavia, non è ancora chiaro se i disturbi mentali siano realmente più comuni nei pazienti con malattia di Crohn rispetto a pazienti con colite ulcerosa in quanto diversi studi non hanno mostrato differenze di prevalenza in ansia e depressione nelle due patologie.
In questo lavoro, i risultati dimostrano che sebbene la prevalenza dei sintomi di ansia e depressione siano simili tra i pazienti con malattia di Crohn e pazienti con colite ulcerosa, vi è un rischio leggermente aumentato nei pazienti con morbo di Crohn di sviluppare disturbi psicologici.
In conclusione, questa revisione sistematica e meta-analisi hanno mostrato un’elevata prevalenza di sintomi psicopatologici comuni in pazienti con IBD, fino a un terzo di pazienti affetti da sintomi di ansia e ad un quarto affetti dai sintomi depressivi e su come il sesso femminile rappresenti un fattore di rischio maggiore nello sviluppo di queste problematiche.
Questi risultati infine, forniscono stime sull’entità di ansia e depressione associata alle malattie infiammatorie intestinali, sottolineando l’importanza di utilizzare strumenti di valutazione convalidati per sottoporre i pazienti con IBD a screening di routine. L’adozione di questi sistemi di screening da parte dei gastroenterologi determinerebbe un miglioramento del controllo dei sintomi, livelli più alti di soddisfazione nel paziente, migliore qualità della vita, e infine ridotti costi sanitari e sociali associati alla gestione delle IBD.
Prevalence of symptoms of anxiety and depression in patients with inflammatory bowel disease: a systematic review and meta-analysis. Brigida Barberio et al., Lancet Gastroenterol Hepatol 2021; 6: 359–70.