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Stato dell’arte
L’incidenza di cancro dell’esofago associato all’esofago di Barrett è superiore all’incidenza di cancro dell’esofago di soggetti sotto sorveglianza. Ad oggi, si stima che fino al 20% di lesioni/neoplasie esofagee non siano identificate in corso di gastroscopia di routine. -
Cosa aggiunge questo studio
La meta-analisi condotta considerando 11 studi clinici ha avuto lo scopo principale di valutare l’NDR (neoplasia detection rate), definito come il rapporto tra displasia di alto grado e adenocarcinoma esofageo, durante la determinazione dell’indice endoscopico in pazienti con sintomi cronici da reflusso gastroesofageo. -
Conclusioni
L’NDR medio in pazienti sottoposti a endoscopia per esofago di Barrett è pari al 7%. Tale numero potrebbe essere quindi usato come indicatore qualitativo della procedura diagnostica.
L’NDR (neoplasia detection rate) potrebbe essere utilizzato come indicatore qualitativo della procedura endoscopica al fine di ridurre l’incidenza di adenocarcinoma esofageo.
È quanto conclude la meta-analisi, prima nel suo genere, condotta su 11 studi clinici (10.632 pazienti) da Sravanthi Parasa e colleghi dell’Università del Kansas, di recente pubblicazione su GUT, rivista del gruppo BMJ.
In circa il 10-15% dei pazienti affetti da malattia da reflusso è diagnosticato l’esofago di Barrett, una condizione di metaplasia che può portare allo sviluppo di adenocarcinoma esofageo vero e proprio (EAC) passando da un livello caratterizzato da Barrett in assenza di displasia al Barrett associato ad alto grado di displasia (HGD). Considerando come la sopravvivenza a 5 anni con EAC sia del 15-20%, una diagnosi tempestiva e un monitoraggio adeguato appaiono essere fondamentali.
Come fare quindi per assicurare un’assistenza di qualità in queste situazioni?
L’NDR, ossia il rapporto tra displasia di alto grado e adenocarcinoma esofageo (HGD/EAC), sembrerebbe essere il parametro migliore da considerare, anche in un’ottica di economia sanitaria.
Tra tutti gli studi inclusi in questo lavoro di revisione infatti, la prevalenza combinata di NDR è stata pari al 4%. Considerando poi gli indici separatamente, quella di displasia a basso grado (LDG) è risultata pari al 10%, l’HDG al 3%, l’EAC invece pari al 3%. Raggruppando quindi i vari livelli di displasia si raggiunge un 20%.
Procedendo con analisi di sottogruppo:
- da studi condotti solo negli USA sono stati ottenuti valori più alti non solo di NDR (7%-16% vs 4%-10%) ma anche dei singoli parametri rispetto ad altri Paesi (Italia, Svizzera, Irlanda, Messico, Porto Rico, UK) ossia una LDG media 16% vs 7%; HGD media 5% vs 2%; adenocarcinoma medio 6% vs 2%
- nessuna differenza tra gli studi in termini di NDR sulla base dell’anno di pubblicazione (2005-2018)
- nessuna differenza di NDR sulla base della qualità dello studio
Riassumendo, l’NDR medio in sede di endoscopia per pazienti con esofago di Barrett è pari al 4%. Ci sarà quindi all’incirca un caso prevalente di HGD/EAC ogni 10-15 esofagastroduodenoscopie (EGD) quando l’esofago di Barrett è diagnosticato in fase di screening. Dato il relativamente basso indice di progressione da una condizione di non displasia a una molto avanzata, questo elevato tasso di prevalenza associato all’NDR suggerisce come sia il parametro più importante da considerare già in sede di screening per la prevenzione di EAC, più efficace anche del semplice monitoraggio periodico.
L’NDR, se validato da ulteriori studi, potrà essere inoltre un ottimo indicatore di qualità della procedura endoscopica eseguita in un determinato centro clinico.